Tra i grattacieli di Chongqing il motore della crescita cinese

Webreportage per Il Corriere della Sera

Delle città cinesi in continua crescita, Chongqing è di certo l’emblema. Una superficie di circa 900 chilometri quadrati cosparsa di cemento e grattacieli, tagliata al suo centro dallo Yangtze, il corso d’acqua più lungo d’Asia, che interseca il fiume Jailing proprio nei pressi della metropoli. Intorno a questi due fiumi l’area urbana di Chongqing si è sviluppata in maniera straordinaria a partire dal 1997, quando il Congresso Nazionale del Partito Comunista decise di unire in una sola municipalità le zone di Fuling, Wanxian e Qianjiang e la città di Chongqing, che fin prima apparteneva alla regione dello Sichuan. Ecco che il centro urbano fatto di continui saliscendi si è trasformato in pochi anni in metropoli, sulla spinta dei prestiti a basso tasso di interesse erogati dal governo di Pechino. Chongqing è diventata così uno snodo centrale delle nuove vie della seta che connettono la Cina ai mercati dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Asia centrale. Oltre alla sua strategica importanza come porto fluviale, da Chongqing parte una ferrovia che in poco più di due settimane arriva fino a Duisburg, rendendo estremamente efficiente il traffico di merci tra la Cina e i suoi partner commerciali occidentali.

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